E anche quest’anno, finalmente, è arrivato il Community Meeting.
L’incontro annuale con cui gli 89 coach della nostra Associazione si prendono un giorno da passare insieme: per pensare insieme, per fare il punto su dove siamo arrivati e dove vogliamo andare come comunità. Rinnovando l’intenzione, lo spirito, le ambizioni e le ragioni di essere dell’Associazione.
La giornata è un’occasione per riflettere sulla nostra professione di coach ma, allo stesso tempo, è una vera festa che celebra la comunità, il nostro re-incontrarci, la complicità e l’affetto di tante amicizie e relazioni professionali sviluppate negli anni.
Questa volta passiamo la giornata in una cascina, in pieno centro di Milano (esistono).
Il tema del Community Meeting di quest’anno è decisamente ambizioso: “In equilibrio sopra il caos”. Apre la riflessione Paolo Marinovich, il nostro presidente, che nel suo speech ci ricorda che in questo momento di enorme complessità e incertezza che caratterizza la realtà, siamo chiamati come coach ad ampliare il nostro mindset, immaginando nuovi strumenti e processi per abbracciare una porzione più grande di realtà e di complessità. Diventando i promotori di un caoching “immaginifico” che, preservando i principi ispiratori e le migliori pratiche già conosciute, ci aiuti a stare nel cambiamento e ci serva a plasmare in modo versatile nuovi saperi e nuovi saper fare.
Seguono gli interventi di tre ospiti, tre speaker che vengono da mondi diversi e che, ognuno da un diverso angolo, ci offrono la loro riflessione su come “danzare con il caos” e che cosa, questo caos, può insegnarci di utile e generativo.
Simone Budini, filosofo: ci mostra come vivere in un mondo sovraccarico di opzioni e di scelte (un vero caos di possibilità) crea una bulimia esistenziale al “volere tutto” e, di conseguenza, genera il non impegnarsi davvero su nulla con vera passione. Questo è uno dei rischi del mondo contemporaneo, da cui si esce rinunciando a perseguire il puro “benessere”.
Marco Calzolari, imprenditore e consulente: ci racconta come viene affrontata la complessità in azienda, mostrando che tutti i modelli che abbiamo a disposizione illustrano l’incertezza ma non la risolvono, cioè servono a comprenderla e a “vederla meglio”. Non a eliminarla.
Giulio Maspero, fisico quantistico e teologo: ci parla del caos dal punto di vista scientifico ma anche filosofico, sottolineando che la realtà è “eccedente” rispetto al nostro pensiero e alla nostra capacità di comprenderla. E che la “domanda aperta” (quella della scienza ma anche quella del coaching) porta con sé l’atteggiamento giusto per accostarsi a questa grande complessità del reale, trasformando il limite in una opportunità esplorativa.
Gli interventi sono di grande profondità con collegamenti e cortocircuiti sorprendenti. Dopo gli interventi, una discussione fra i tre ospiti e il pubblico ci consente di approfondire ulteriormente gli aspetti multiformi della complessità e delle sue opportunità inaspettate.
Nel pomeriggio la palla passa ai gruppi di lavoro interni, in cui riflettiamo insieme per trovare idee e risposte ad alcune domande cruciali per noi coach: cosa possiamo fare, come singoli professionisti, per essere pronti a questo cambiamento continuo? Cosa può fare l’Associazione per anticipare il cambiamento? E come può portare il suo contributo nell’industria dello sviluppo delle persone in modo autorevole e rilevante?
I brainstorming di gruppo producono molte idee, riflessioni e spunti che avranno bisogno di un tempo per depositarsi dentro di noi e, successivamente, per diventare un’indicazione operativa che ispirerà e guiderà la vita della comunità il prossimo anno.
La giornata è stata intensa e piena di stimoli. E in un attimo siamo già arrivati alla conclusione. Qualcuno salta su un taxi verso la stazione, qualcuno saluta sventolando un biglietto aereo ( i nostri coach vengono quasi da ogni angolo dell’Italia). Abbracci e promesse di reincontrarci presto, idee di progetti comuni, proposte per migliorare la vita di comunità.
Da domani torneremo alle nostre vite veloci, agli impegni della nostra professione, ma avendo in corpo una nuova “benzina”,quella che arriva dal calore, dalla complicità, dall’arricchimento reciproco con tante persone che fanno la nostra stessa professione. Dal sostengo e la forza di questa comunità, di questa grande famiglia di coach eternamente in viaggio, impegnati a crescere e a far crescere le persone che ogni giorno incontriamo.
Autore: Guido Poli, CPC Compagnia del destino