In questo incontro abbiamo esplorato un mondo che ci ha incuriosito e aperto a prospettive inusuali.
Con il video di Marcello Colombo, infermiere psichiatrico e coach, siamo stati invitati nel mondo ospedaliero, dove il coaching è una risorsa nelle relazioni con i colleghi, con i pazienti e con i caregiver. Un punto essenziale è stata la formazione relazionale, la pratica dell’empatia, la gestione delle emozioni e la possibilità che l’intervento di coaching possa aiutare il sistema a muoversi tra ciò che è cristallizzato e ciò che è in divenire.
Poi abbiamo avuto la testimonianza di Chiara Panchetti, medical coach.
Ci ha presentato il Medical Coaching come approccio che abilita il cliente a sviluppare la resilienza a livello fisico, mentale, emotivo, in un momento di difficoltà/crisi nella sua vita, causata da una malattia propria o di una persona cara.
La narrazione di Chiara ci ha condotto in un mondo di storie, esperienze, conquiste, evoluzioni intraprese dai clienti e da lei stessa come coach e come essere umano. Tante sono state le suggestioni: la salute come stato di completezza del proprio Sé; shift dal senso di colpa alla self-responsibility; essere sulla soglia e compiere riti di passaggio, ovvero di crescita e apprendimento; lavorare sullo stato di Sé ovvero sulle emozioni e sulla relazione con il proprio corpo; facilitare il processo di scelta. Per il coach, importante diventa: creare uno spazio sicuro, favorire l’apprendimento, coltivare l’empatia e la curiosità, allenarsi nello stare nel qui e ora in modo autentico.
E’ stato un affacciarsi ad una dimensione del coaching completamente inusuale!!
Successivamente, abbiamo avuto la “scoppiettante” testimonianza del dott. Antonino Trimarchi, Responsabile Centro Studi CARD Italia Confederazione Associazioni Regionali Distretti – Area dell’Integrazione – e Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva.
Ci ha introdotti all’approccio della salute di comunità (PHC) attraverso la sua esperienza del Distretto della Salute integrante e di Comunità. Anche da parte sua, c’è stato l’invito ad abitare insieme la soglia, per superare il confine che possiamo trovare nelle malattie, nelle strutture, negli approcci. La sua attenzione si è focalizzata su: il Distretto della Salute come architettura di spazi, lavorare sulla cura come approccio mentale, approntare la Salute dell’ecologia, collegando l’interno e l’esterno. Ci ha stimolato a coltivare la prospettiva sistemica rispetto a sé, nella propria vita, con le relazioni e sul processo di convivenza della salute e della malattia. Gli spazi per il coaching potranno esistere come strumento per la Comunità e per la formazione su aspetti emotivi, attraverso il group coaching. Importante sarà creare alleanze con i medici sul territorio.
Autore: Antonella Pagliaran, CPC5