La sfida del pensiero sistemico

La sfida del pensiero sistemico

Salvatore Bauleo e Elisa Tassinari- CPC Sistemica

Nell’incontro del 9 settembre 2021, la CPC Sistemica di Bologna ha avuto il piacere di ospitare Rocco Scolozzi, formatore e facilitatore, futurista professionista e socio-ecologo, che ha illustrato nel suo intervento come sviluppare la capacità di pensare per sistemi che si pongono in relazione tra loro con una modalità di interpretazione della realtà che si sta affermando in tutto il mondo come elemento essenziale per disegnare il futuro sul nostro pianeta.

Pensare per sistemi, può essere un primo passo verso la ricerca di soluzioni proattive ed efficaci che aspirano ad un benessere diffuso, un cambiamento significativo e non scontato, poiché il modo “naturale” con cui osserviamo il mondo si basa normalmente su differenze e causalità semplici, lineari (A causa B), invece che circolari come viene proposto (A causa B, che causa C, che causa A) per poter giungere alla vera origine del problema.

Probabilmente per comprendere le interconnessioni dei sistemi bisogna cambiare la prospettiva con cui osserviamo il mondo, come il professor John Keating de “L’attimo fuggente” che invitò i suoi studenti a salire sulla cattedra per vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Ma che cos’ è un sistema?

“E’ un insieme di elementi interconnessi tra loro, organizzato con coerenza al fine di perseguire qualcosa”, diceva Donatella Meadows, nel suo “Pensare per sistemi”.

Un insieme di cose, persone, cellule, molecole o quant’altro, interconnesse in modo tale che questi elementi producano essi stessi i loro propri schemi di comportamento nel tempo, diventando così causa ed effetto di altri elementi.

Siamo tutti parte di uno o più sistemi di relazioni: la famiglia in cui siamo cresciuti, quella che possiamo aver creato, i nostri gruppi di lavoro, la città in cui viviamo e il mondo di cui essa fa parte.

Ma come funzionano i sistemi?

Una volta compresa la relazione fra struttura e comportamento, possiamo cominciare a capire come funzionano i sistemi, cosa fa loro produrre risultati e come muoverli verso schemi di comportamenti migliori.

Mentre il mondo continua a cambiare rapidamente e diventa più complesso, il pensiero sistemico ci aiuterà a gestire e adattare la vasta gamma di scelte che abbiamo davanti a noi. E’ un modo di pensare che ci dà la libertà di individuare le cause profonde dei problemi e di vedere nuove opportunità.

Il sistema causa il suo stesso comportamento.

Un evento esterno può scatenare un comportamento, ma lo stesso evento esterno, se applicato a un diverso sistema, è probabile che ottenga un risultato differente.

Fame, povertà, degrado ambientale, instabilità economica, disoccupazione, dipendenze da droghe, guerre, persistono nonostante la capacità analitica e l’eccellenza tecnica che sono state impiegate per sradicarli.

Nessuno vuole che questi problemi persistano. Questi sono problemi connaturati ai sistemi. Cederanno solo se recuperando la nostra intuizione e guardando al sistema come la fonte dei suoi stessi problemi, ricostruiamo le logiche, individuiamo le relazioni e troviamo il coraggio e la saggezza per ristrutturarlo.

Grazie al pensiero sistemico possiamo quindi pensare alle cose in modo diverso.

Prendiamo per esempio una squadra di calcio, è composta da giocatori, allenatore e staff tecnico, scarpe e magliette, rettangolo di gioco, la palla. Le sue interconnessioni sono dovute alle regole del gioco, alla strategia dell’allenatore, alle comunicazioni tra i giocatori. L’obiettivo della squadra può essere vincere la partita, praticare attività fisica, guadagnare tanto o tutte queste cose insieme.

Le parti di un sistema devono essere organizzate in un modo specifico e devono prendere in considerazione anche i sottosistemi che ne derivano per arrivare ad una visione d’insieme corretta: se prendiamo una mucca e la dividiamo in due, non otteniamo due mucche.

Domandarsi quali sono i sottosistemi, quindi, definendone i confini è un passo fondamentale dell’analisi.

Tutto è connesso con tutto…se cambio cornice, cambio il significato.

A quale tipo di pensiero si contrappone il pensiero sistemico?

L’opposto del pensiero sistemico è il pensiero lineare (A causa B).

Quando abbiamo un problema da risolvere, per esempio in azienda, si tende a cercare la soluzione in modo slegato dal contesto, mentre bisognerebbe considerare tutte le interconnessioni del problema all’interno del sistema.

Buckminster Fuller diceva che quando vuoi cambiare un sistema non devi combatterlo, ma sostituirlo (modificare le logiche).

Perché si parla di coaching sistemico?

Perché il coaching si connette con i sistemi. Il coaching sistemico esamina le influenze che le relazioni possono avere sui nostri pensieri, sulle nostre emozioni e sui nostri comportamenti. Ogni gruppo di cui facciamo parte, ogni comunità, ogni organizzazione, tutto è correlato e interconnesso.

Un presupposto del coaching sistemico è che per ottenere un risultato diverso, possiamo cambiare i nostri schemi ripetuti di comportamento. In qualsiasi sistema, se cambia una parte, allora vi è un effetto a catena che coinvolge le altre parti. E’ quindi possibile per noi, stimolare il cambiamento negli altri, nelle relazioni con noi, cambiando noi stessi. Il coaching sistemico si applica sia alle relazioni umane sia alle organizzazioni.

Più della somma delle sue parti

Possiamo vedere il mondo attraverso molte lenti, l’occhio umano, un microscopio, un telescopio o attraverso la lente della teoria dei sistemi.

Ogni cosa che si vede attraverso ogni tipo di lente esiste veramente. La lente del pensiero sistemico ci aiuta a riappropriarci delle nostre intuizioni sull’intero sistema.

Osservando il sistema nella sua complessità e analizzandone i sottosistemi possiamo giungere a una visione che è più della somma delle singole parti.

Feedback.

Se vediamo cicli di feedback ovunque dove A causa B, B causa C e ci chiediamo come B influenzi A o C o viceversa, stiamo “rischiando” di diventare dei pensatori sistemici, il processo di cambiamento è innescato! Come “nell’effetto farfalla” presente nella teoria del caos, in cui piccole variazioni nelle condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. In quest’ottica siamo tutti pensAttori sistemici.

Se questo è vero non penseremo più di un mondo statico, ma dinamico…a questo punto, si apra la sfida del pensiero sistemico!

Un grazie di cuore a Rocco Scolozzi che con la sua dialettica ineccepibile e la vastità della sua conoscenza ha saputo trasmetterci in modo profondo, l’importanza e la necessità del cambio di visione.

 Linee guida per vivere in un mondo di sistemi (*)

  1. Tasta il polso al sistema
  2. Esponi i tuoi modelli mentali alla luce del giorno
  3. Onora, rispetta e distribuisci le informazioni
  4. Usa il linguaggio con cura e arricchiscilo con concetti sistemici
  5. Fai attenzione a ciò che è importante, non solo a ciò che è quantificabile
  6. Proponi politiche di retroazione per sistemi dotati di retroazione
  7. Mira al bene complessivo
  8. Ascolta la saggezza del sistema
  9. Individua le responsabilità all’interno del sistema
  10. Rimani umile, continua ad imparare
  11. Celebra la complessità
  12. Espandi gli orizzonti temporali
  13. Sfida le discipline
  14. Amplia i confini del sistema di cui ti prendi cura
  15. Non erodere l’obiettivo della bontà

(*)Bibliografia:

Pensare per sistemi: Interpretare il presente orientare il futuro verso uno sviluppo sostenibile (Guerini Next)  Donatella H. Meadows                   

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