Autori : Salvatore Bauleo ed Elisa Tassinari
Immersi nel contesto pandemico ormai da tempo, “bombardati” ogni giorno da messaggi che evidenziano la fragilità della nostra salute e le difficoltà che il sistema sanitario italiano si trova a fronteggiare quotidianamente, abbiamo sentito l’esigenza come CPC Sistemica, di esplorare il mondo ospedaliero un po’ più da vicino, per comprenderne lo scenario e gli eventuali margini di intervento come coach.
Con questa intenzione, in occasione del nostro settimo incontro del 18/11/2021, abbiamo chiesto al Prof. Massimo Franceschetti, Coach Acc ICF, Docente di Comunicazione Interpersonale e Formatore alla BBS (Bologna Business School), di condividere con noi la sua esperienza svolta principalmente all’interno degli Ospedali Civili di Brescia, del Pronto Soccorso di Bolzano, di Termoli ed altri.
Il Prof. Franceschetti ci ha regalato un confronto ricco, interessante e molto trasversale, dal quale scegliamo di estrapolare i concetti che ci hanno fatto maggiormente riflettere.
Il primo di cui vogliamo trattare è il rapporto paziente/medico. In questi termini, in una visione generalizzata, ci troviamo già in partenza di fronte ad un sistema non equilibrato, il medico si trova in posizione di “maggior potere” formulandola diagnosi, il paziente è in una condizione di attesa, di desiderio di guarigione, facilmente di instabilità emotiva. Quello che è emerso dalla conversazione, è che le esigenze dei due attori della scena, sono molto differenti: il medico dà la diagnosi e la cura esprimendosi in modalità tecnico-scientifica, il paziente spesso non ha chiaro quanto gli viene comunicato, avverte il bisogno di comprensione del suo malessere, fa domande, ma allo stesso tempo è inibito dal ruolo del medico, nel chiedere le spiegazioni di cui avrebbe bisogno. Questa disparità e rigidità degli schemi impedisce il crearsi di una relazione di fiducia e attiva il processo tale per cui, se il paziente non ha fiducia nel medico, la cura non la prende e il problema persiste.
Il secondo concetto emerso dalla conversazione con il Prof. Franceschetti, è quello di apprendere come dare cattive notizie. Indubbiamente una tematica delicata e complessa, molto viva all’interno del contesto ospedaliero e ancor più all’interno del pronto soccorso. Il personale medico è “allenato” al distacco emotivo rispetto agli eventi, l’utente invece vive l’evento come unico e con un coinvolgimento psicologico-emotivo totale. Analizzando, osservando e intervistando in modo approfondito il personale medico, quello che si è potuto osservare è che il “come” viene comunicata la notizia ha un peso rilevante rispetto all’accettazione da parte del paziente. L’atteggiamento, le parole scelte, la gestualità, la capacità di ascolto del personale medico hanno un’incidenza importante, rispetto all’evoluzione successiva della situazione critica.
A dimostrazione di quanto la comunicazione nell’ambiente medico sta evolvendo verso modalità comunicative più accoglienti, il Meyer lancerà a febbraio 2022 il primo Master all’Università di Firenze intitolato “La gentilezza nella relazione di cura in età pediatrica”. Si tratta di una iniziativa unica nel suo genere in cui si ha la convinzione da parte degli organizzatori che le competenze di comunicazione gentile abbiano un valore trasformativo e un impatto protettivo e salutogenico.
Il pensiero che abbiamo condiviso al termine dell’incontro, è che la comunicazione ha un ruolo chiave per lo sviluppo positivo della relazione di cura o al contrario per l’involuzione e l’irrigidimento del processo. All’interno di questa analisi, la nostra riflessione successiva è stata che i percorsi di coaching rivolti al personale sanitario, possono essere uno strumento di grande supporto strategico, soprattutto con la finalità di destrutturare gli schemi e offrire la possibilità di vedere il contesto da un punto di vista differente acquisendo nuove abilità comunicative.
Il valore aggiunto, per il quale ringraziamo il Prof. Franceschetti, è il taglio di “vita vissuta” che ha dato alla conversazione e la generosità nel rispondere alle nostre innumerevoli domande e ad esplorare insieme a noi i vari aspetti della sua importante esperienza.