Facilitare i Facilitatori

Facilitare i Facilitatori

Breve storia di una esperienza entusiasmante che ha segnato concretamente la creazione del Gruppo dei Facilitatori e Vice e dato vita a nuovi impulsi per la nostra comunità.

Questa storia inizia il“4 marzo”,  come il titolo della  nota canzone di Lucio Dalla.  In questa data  è iniziato il primo corso per i Facilitatori e Vice della nuova Comunità di Pratica, che ha radici nel Community Meeting di Bertinoro di due anni fa.

In quell’occasione all’interno del Gruppo Comunicazione veniva elaborata una proposta formativa con il duplice obiettivo di rafforzare le competenze di facilitazione  necessarie a svolgere efficacemente il  ruolo dei Facilitatori e Vice e di creare le condizioni per incontrarsi, condividere valori, esperienze e obiettivi da realizzare.  

L’esperienza formativa è stata effettivamente tutto questo, grazie anche all’elevata professionalità dei docenti che ci hanno accompagnato e sostenuto durante tutto il percorso.

Siamo stati stimolati a confrontarci, a partire dalle nostre esperienze e visioni di comunità, scoprendo e sperimentando di volta in volta le tecniche di facilitazione più adeguate, per passare dalla divergenza di opinioni alla convergenza di intenti e obiettivi. 

Questa esperienza ci ha fatto capire quanto facilitare un processo di scambio e di comunicazione interna, nel rispetto e valorizzazione delle diversità, possa trasformare una differenza di opinioni in opportunità di crescita e sviluppo per tutta la comunità.

Abbiamo lavorato insieme, ci siamo messi in gioco e divertiti a sperimentare modalità nuove, abbiamo condiviso i nostri vissuti e il senso di essere facilitatori, dando vita ad una grande rete di scambio tra le CPC.

Attraverso i feedback dei partecipanti, in risposta a un breve questionario, è emerso il senso profondo di questa esperienza.

“Cosa significa essere Facilitatori e Vice facilitatori di una CPC locale?

Oggi essere facilitatori e vice significa per noi, saper osservare le relazioni, agevolare lo scambio e stimolare le riflessioni come  anche prenderci cura del gruppo e  avere la responsabilità della sua crescita. Abbiamo imparato a facilitare il nostro sviluppo personale e professionale e così a far evolvere  l’intera Comunità.

Siamo diventati un punto di riferimento nel sostenere il dialogo tra le CPC locali e l’Associazione, portando  un senso di appartenenza allo spirito e ai valori dell’associazione.

Come è stato partecipare a questo percorso formativo?

Tanti sono gli aggettivi indicati per esprimere questa esperienza: stimolante, interessante, impegnativa, divertente, coinvolgente così come preziosa e ricca di spunti di riflessione.

É stata un’occasione di crescita professionale arricchente: per le competenze tecniche di facilitazione acquisite e, per le relazioni umane, la conoscenza e l’affiatamento raggiunto che ha consentito di condividere esperienze e difficoltà, con persone che si conoscevano solo parzialmente.

Ci ha dato la possibilità di condividere il desiderio di cambiamento, di capire cos’è essere una grande comunità, e di costruire una rete che prima non c’era.

Quale è stato il suo principale valore e in che modo questa esperienza è stata utile?

Abbiamo costruito un rapporto di fiducia, di ascolto e di condivisione capace di accogliere le singole idee per farle diventare convergenti.

Abbiamo creato il senso di comunità inteso come appartenenza a un gruppo, da trasmettere alle nostre CPC e sperimentato lo spirito associativo facendo crescere nelle comunità locali la voglia di partecipare alle iniziative dell’associazione.

Ci ha dato una crescita professionale in grado di integrare e completare le nostre competenze di coach.

Ci ha permesso di comprendere le potenzialità della facilitazione e di sperimentare le nuove tecniche di lavoro. Ci siamo allenati ad applicarle facilitando il nostro gruppo di pari, sotto la supervisione attenta di validi professionisti.  

In che modo questa esperienza potrebbe contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’associazione?

Questo percorso ha creato un collante e uno scambio tra le CPC, volto ad acquisire una maggiore consapevolezza collettiva sulle zone d’ombra e luce della comunità e contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’intera Associazione.

Ha posto le basi per consentire ai facilitatori di essere il motore del cambiamento all’interno delle singole CPC e dell’intera comunità. Siamo diventati collettori di nuove idee e sponsor di iniziative e progetti trasversali utili alla crescita e allo sviluppo dell’associazione, a partire dalle idee già emerse dal lavoro fatto insieme.

Abbiamo tenuto a condividere con tutti voi questa esperienza, nella consapevolezza di essere all’inizio di un lungo cammino che sicuramente consentirà alla nostra neonata Associazione di raggiungere nuovi traguardi, sapendo di avere al suo interno tutte le energie, le volontà e le risorse per farlo.

Volete sperimentare anche voi queste tecniche? Promuovete l’esperienza nella vostra CPC o scegliete, per il prossimo mandato di candidarvi come Vice Facilitatore.

Scritto da Mariella Terlizzi  Facilitatrice della CPC Milano 4, con la partecipazione del Gruppo Facilitatori