A casa del cambiamento

A casa del cambiamento

The four Rooms of Change

Se c’è un tema di cui tutti noi come coach siamo esperti è quello del #cambiamento. Proprio perché nella nostra professione affianchiamo persone e organizzazioni nei processi di transizione e trasformazione, siamo consapevoli di quanto cambiare possa essere faticoso e complesso, portando con sè vissuti di paura o di rabbia, di rifiuto o di confusione.

In alcuni casi, le persone non intendono cambiare perché sono sereni e soddisfatti dello status quo. 

Altre volte, invece, manifestano resistenza (attiva o passiva), rifiutandosi di riconoscere e di accettare le ragioni nel cambiamento. 

Nel momento in cui, invece, comprendono l’opportunità di cambiare e decidono di attivarsi, possono non sapere cosa fare e/o come fare, sentendosi confusi e smarriti. 

A quel punto hanno bisogno da una parte di trovare o ritrovare la forza e il coraggio per agire, dall’altra devono individuare priorità e strategie da perseguire.

Quando diventano loro stessi parte attiva del cambiamento, ritrovano energia e motivazione, ma possono rischiare di disperdere le loro energie su troppi fronti o di non essere concreti: per questo hanno bisogno di focalizzare i risultati prioritari da raggiungere, di pianificare i passi da fare in modo graduale, coinvolgendo anche potenziali alleati. Infine, devono monitorare i progressi effettuati e proiettarsi su azioni di consolidamento e miglioramento.

Questo è il processo che abbiamo approfondito il 13 febbraio scorso nel primo Train the Coach del 2023 insieme alla CPC 5 di Milano, insieme a Giuliano Tarditi, Trainer e Professional Certified Coach (PCC) ICF, primo in Italia ad essersi certificato sugli strumenti di “The Four Rooms of Change” dello psicologo e ricercatore svedese Claes Jansenn. Insieme a lui, abbiamo esplorato le 4 “stanze” o fasi del cambiamento, con i relativi stati emotivi e comportamenti associati, per identificare le strategie che come coach possiamo applicare per favorire il movimento “generativo” da una stanza all’altra.

E’ stato interessante notare come questo modello possa funzionare come una griglia per identificare e interpretare le dinamiche che avvengono in persone, gruppi e organizzazioni in fase di transizione, su cui poi andare ad applicare le tecniche e gli strumenti di #coaching che già adottiamo con successo nella nostra pratica.

La condivisione di casi reali che abbiamo affrontato, unita al confronto con altri modelli quali il Solution Focus e l’Immunity to Change ha reso particolarmente ricco e stimolante questo incontro, organizzato da Andrea Avosani, Barbara Oliveto e Mariangela Tripaldi.