Lo “scambio inter generazionale” in una joint venture
Di recente ci siamo fermati ad osservare la fotografia di un momento significativo nella vita della nostra Associazione: ci riferiamo ad una foto, di quasi un anno fa, che ritrae il presidente di CPC Paolo Marinovich accanto a Teresa Baldini, co-fondatrice, insieme a Federica Pasini e Nabila Lorini, di Hacking Talents nel giorno in cui è stato sancito un accordo di collaborazione fra queste due realtà.
Questa immagine, a nostro parere, ben rappresenta l’incontro fecondo fra la startup innovativa benefit Hacking Talents – una piattaforma digitale di matching per accelerare sviluppo, engagement, leadership e inclusione nelle organizzazioni – e la nostra CPC che, in quanto associazione di promozione sociale, promuove il coaching come strumento per rispondere ai bisogni emergenti degli individui, delle organizzazioni e della società.
Si tratta di una collaborazione basata sulla passione per la promozione e il sostegno alle persone nell’ambito professionale attraverso la cura e lo sviluppo delle human skills che, proprio nel coaching, trovano una dimensione aperta e accogliente nella quale poter fiorire e maturare.
Hacking Talents, infatti, ha come obiettivo quello di promuovere i talenti peculiari delle persone, per valorizzarle nella loro completezza, professionale ed umana e, all’interno del proprio percorso di evoluzione, colloca il coaching come l’ingrediente trasformativo più impattante.
Oggi, a distanza di quasi un anno da quella foto, l’accordo quadro fra l’Associazione CPC ed Hacking Talents si rinnova e celebra alcuni risultati importanti. Primo fra tutti lo scambio di pratiche e di conoscenze fra tre giovani professioniste esperte rispettivamente di marketing, management e diversity and inclusion, e una comunità di coach professionisti che vantano più di 38.000 ore cumulate nell’esperienza di coaching in vari ambiti e che si impegnano nel continuo aggiornamento di approcci e modalità d’intervento.
Un report interno di Hacking Talents ci racconta che nei primi sei mesi di collaborazione sono state attivate circa 400 ore di evoluzione, in collaborazione con 33 coach della CPC, facendo registrare traguardi importanti attraverso il supporto delle persone “una alla volta”, in un percorso mirato a far emergere e brillare le loro potenzialità. Il coaching proposto dal pacchetto formativo di Hacking Talents epraticato dai coach di CPCvuole accompagnare le persone a scoprire il loro potenziale, per acquisire il potere di usarlo sempre meglio.
Come leggiamo nel loro report, le parole chiave che hanno guidato – e guidano ogni giorno – l’accordo fra CPC ed HT sono: empowerment, ricerca, creatività, attivazione di risorse e trasformazione degli ostacoli in opportunità.
Se vogliamo, dunque, uno dei futuri di cui spesso si parla all’interno delle aziende è già qui: quello della realizzazione di un vero dialogo fra diverse generazioni di professionisti, che usano magari linguaggi e approcci diversi ma, nonostante questo, sembrano intendersi molto bene su alcuni principi quali il confronto, la curiosità e, soprattutto, il desiderio di costruire una realtà popolata da esseri umani al lavoro (humans at work) più che da figure umane con addosso ruoli istituzionali stereotipati.
Ci sembra allora che questa rinnovata collaborazione CPC – HT sia una sfida vinta e possiamo dire, dopo un anno, che il dialogo intergenerazionale non solo è possibile, ma è anche molto stimolante e formativo. Da entrambe le parti.
Concludiamo ribadendo il desiderio di continuare a tenere vivo l’entusiasmo che si è creato intorno a questa esperienza e con l’invito, a quei coach della CPC che ancora non lo avessero fatto, a partecipare a questa iniziativa per esplorare un’ opportunità di scambio e di arricchimento professionale ed umano.
Sabrina Agnoli